DYNAMIS n. 4 - INTERDISCIPLINARITÀ: TRA IL DIRE E IL FARE

22-01-2023

Nel mondo dell’educazione e della ricerca, l’interdisciplinarità è sulla bocca di tutti: nei testi di pedagogia è uno dei lemmi più presenti, a cui sono dedicati interi capitoli; nelle Linee Guida dei Ministeri figura come l’approccio primario per orientare l’attività formativa, scientifica e didattica; l’Unione Europea l’ha posta tra i criteri valutativi principali per il finanziamento della ricerca; l’Università di Oxford ha pure dedicato a questa nozione uno dei suoi celebri Handbooks.

Ma cosa significa esattamente “interdisciplinarità”? E soprattutto, al di là delle buone intenzioni di cui sembrano permeati i numerosi documenti in proposito, cosa comporta realmente progettare, studiare, insegnare e apprendere secondo un metodo interdisciplinare?

Questo numero di DYNAMIS intende esplorare questo tema, come sempre, secondo una direttrice duplice. Da un lato, è necessaria una chiarificazione concettuale sul significato del termine, per evitarne usi impropri e fuori contesto. Dall’altro, è opportuno e crediamo utile interrogarsi sulle possibilità e le criticità che la messa in atto di una metodologia autenticamente interdisciplinare comporta. In particolare, vorremmo focalizzarci sui seguenti interrogativi:

  • Interdisciplinarità, multidisciplinarità, transdisciplinarità: analogie e differenze
  • Quali ricadute epistemologiche e gnoseologiche ha uno studio interdisciplinare?
  • Quali sono le potenzialità e le problematiche di un processo di acquisizione di conoscenze non legato a una specifica metodologia? Quali skills possono aiutare a far maturare un’educazione interdisciplinare?
  • Come formarci ed educare all’interdisciplinarità quando noi per primi proveniamo da un mondo scolastico ed accademico fondato sulla parcellizzazione settoriale, sull’iperspecialismo, sulla suddivisione in “dipartimenti stagni” che faticano a parlarsi, figuriamoci a progettare insieme?
  • Il mondo della scuola, più di altri, sembra favorire l’approccio interdisciplinare. Poiché i ragazzi della scuola primaria e secondaria studiano materie anche molto diverse tra loro, sembrerebbe più facile, se non doveroso, che gli insegnanti trovassero modi e tempi per progettare insieme la propria attività didattica in vista di un’educazione integrale della persona. È veramente così? Quali “buone pratiche” interdisciplinari possono essere messe in campo nel mondo della scuola?

deadline: 30 aprile 2023