Realizzare la vocazione personale riconsiderando il sentire nella sua radice sociale
DOI:
https://doi.org/10.53163/dyn.v2i2.53Parole chiave:
Sentire, amore, entropatia, vocazione personale, sentimenti.Abstract
Nel quadro degli ultimi eventi a carattere sanitario come socio-politico, una rinnovata riflessione sui sentimenti e sulla loro portata sociale si fa non solo attuale, ma urgente. Il movimento di riflessione su emozioni e sentimenti, all’interno della storia del pensiero, traccia, infatti un percorso che muove da un atteggiamento negativo e dispregiativo nei loro riguardi ad uno completamente opposto. Siamo passati dall’essere umano definito per sola ragione a quello definito per il solo cuore, con le conseguenze che ogni estremizzazione porta con sè. Oggi, se la rivalutazione die sentimenti risulta scontata e imprescindibile per comprendere appieno l’essere umano, va ripensato il senso di tale categoria, soprattutto in relazione con le altre componenti che pure sussistono, ovvero la dimensione razionale e quella operativa.
In questo saggio ci concentriamo proprio su una rilettura – a partire dagli apporti di alcuni fenomenologi – della categoria del „sentire“, declinandone le sue espressioni in sentimenti, emozioni, stati emotivi, fino ad arrivare all’amore, passando per l’entropatia, quale strada di accesso a tali mondi. Tale analisi mette in luce la ricchezza come anche l’ambiguità dell’umano, proprio in virtù di tale dimensione e della polarità intrinseca tra individualità patica e relazionalità, facendo con ciò emergere la necessità di formazione della sfera affettiva, specialmente nella relazione con „esempi“ che aprano la strada al riconoscimento delle diversità che ci attraversano come una ricchezza.
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2022 Valentina Gaudiano
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.